martedì 9 dicembre 2008

Gli organi della fonazione


Gli organi interessati alla produzione dei suoni sono indicati nello schema sopra riprodotto. Semplificando, si può dire che l'aria, emessa dai polmoni, attraversa la trachea e incontra, lungo il suo percorso, degli organi ( le corde vocali) che, vibrando, producono dei suoni, amplificati dalla cavità orale (bocca). I vari organi presenti (ugola, velo palatino, lingua, labbra, ecc.), essendo mobili consentono la produzione di più suoni.

Nel parlare, non tutti i suoni prodotti nella cavità orale servono a formare le parole; i suoni che servono a formare le parole di una lingua prendono il nome di fonemi che, nella lingua italiana, assomano ad una cinquantina.

Attenzione! i fonemi che costituiscono l'italiano non corrispondono alle sole lettere dell'alfabeto scritto (sono 21): per esempio, al segno alfabetico scritto c corrispondono due fonemi ben distinti, a seconda della vocale che segue. (K cane; C cena) In altri casi, per rappresentare un solo fonema si usano due o più segni. (SC di scena).

A questo punto, riunendo insieme più fonemi si ottengono le parole. Da osservazioni effettuate, risulta che con i 40 fonemi di partenza siamo in grado di formare circa 200 mila parole, ma volendo ne potremo formare ancora di più.

Se prendiamo i fonemi /a/m/r/e e li combiniamo tra loro , otteniamo almeno sette parole (cioè segni provvisti di significato): mare/rame/rema/mera/erma/arem/arme/. Combinando ancora fra di loro le parole così formate, otteniamo le varie frasi con le quali esprimiamo e comunichiamo il nostro pensiero. Se con quattro fonemi e stato possibile articolare ben sette parole, è facile immaginare quante frasi si possono ottenere mescolando le parole via via costruite.

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